sabato 20 novembre 2010

Manifestazione pro l'Aquila

Rieccoci,
stavolta con Mauro e Rossella.
Siamo venuti per caricare il vecchio Gilera di mio padre per portarlo a Bologna,in modo che possa essere in qualche modo recuperato e tornare a circolare.
Ospiti di Paolo,albergo delle Rose, abbiamo passato 2 notti e due giorni nell' Aquilano,sotto una pioggia battente che non ci ha mai abbandonato da Bologna.


Abbiamo partecipato alla manifestazione che si teneva da via 20 settembre fino in centro, ma bagnatissimi abbiamo dovuto ad un certo punto tornare in albergo per cambiarci e scaldarci.
La città è un delirio, e in inverno lo diventa ancora di piu'...
Un abbandono totale.
Tutto intorno una mega periferia di addobbi e vetrine colorate, centri commerciali ovunque strapieni di macchine in colonna immobili.


Il centro,invece freddo,inospitale.
Le vetrine chiuse sono l'eternità.
I muri si stanno impregnando d'acqua, le case si stanno ingobbando sotto il tempo.


Fa male continuare a venire e vedere sempre piu' o meno tutto uguale, e ogni visita la comprensione sempre piu' realistica che poco potrà essere fatto per recuperare la città.
Abbiamo portato Mauro e Rossella nel centro di Onna, non siamo riusciti a scattare nessuna foto,un peso allo stomaco ce lo ha impedito.
Tutto giace sotto il fango, il grosso delle macerie è stato tolto ma rimangono scheletri di pietra eretti con stanze ancora arredate sotto il maltempo.
Libri aperti ,cibo,tende,vestiti...tutto sotto una pioggia gelata.
I giocattoli sono ovunque e questo è forse l'aspetto piu' drammatico...macchine colorate, bambole, pattini,biciclette...tutto sotto la pioggia,mezzo sepolto nel fango.
La sera vediamo Patrizia nella new town a Sassa...Luca , Lorenzo e Pasquale, sembrano ben inseriti in queste case tutte uguali,con parchi verdi tutto intorno.
Sembrano palafitte arrampicate su piloni di cemento...una vallata piena, dove anche orientarsi al buio è difficile.
L'aquila ormai è questo, quartieri pieni di gente e luci,tutti uguali, e vicino la città morta fatta di finestre vuote che guardano il tempo che passa.
Salutiamo e ripartiamo, San Demetrio per un caffè al bar dei Giovani, dove i 2 proprietari anziani raccontano la loro esperienza del terremoto , portandoci i suoni e il buio di quella notte davanti gli occhi.
Io e Viola siamo abituati a questi racconti , Mauro e Rossella un po' meno...e si vede dalle loro facce.
Cena da Sabrina e Pasqualino a Barisciano.
Hanno questa casetta caldissima in questo comune mezzo disabitato.
Qui a differenza delle new town si respira cosa era l'aquila un tempo...paesini di pietra,stradine strette e un freddo glaciale.
Solo che tutto è buio,silenzioso all'inverosimile... le finestre accese sono pochissime , i lampioni illuminano strade inutilizzate se non da pochissimi fotunati rientrati nelle proprie case.
Fa freddissimo, e mangiamo volentieri tutto quello che mia sorella ha preparato.
Pasqualino racconta anche ai nostri amici la propria esperienza del 6 aprile.
Ogni esperienza una lettura diversa del terremoto.
La mattina dopo salutiamo Paolo,e andiamo a casa a prendere la moto.
La casa dei miei è sempre più silenziosa,sempre più morta.
Caricato il tutto scappiamo a prendere un caffè in centro ...sembra che la pioggia abbia finito di scrosciare almeno per qualche ora.
Poi 400 km e di nuovo tutti a casa.

sabato 13 novembre 2010

Carpi in autunno


Prima passeggiata verso il freddo che anche quest'anno sembra intenzionato seriamente...