domenica 6 dicembre 2009

Bio Parco Roma

Con Elàn al Bio Parco...animali tra animali!





sabato 5 dicembre 2009

NOBDAY


Altri 1000 km per partecipare,questa volta solo con il piccolo Elàn , Viola rimane a casa per lavoro(sicura che non puoi...vai,non ti preoccupare...e il solito nodo allo stomaco!)
Mi incontro a Roma con Valerio e dopo 17 anni a Ostia insieme a salutare Angelo.
Un caffe' veloce e le strade si ridividono,speriamo brevemente...
Metropolitana e Roma ci inghiotte tra migliaia di manifestanti,senza rabbia ma con grande coraggio tutti in piazza sperando si smuova questa situazione opprimente,angosciante e senza fine!




sabato 24 ottobre 2009

Nima Baheli(A nima Alè!)




Eccolo
di nuovo a Ostia,su uno schiumare di sabbia e sale che tutto trascina
dopo anni e anni sempre a parlare
poeta,politico,filosofo e mezzo cantautore
ci ha accompagnato in un caffè che è durato un secondo
e invecchiando incontro dopo incontro
ognuno per la sua strada
a fare esperienze diverse
e poi di nuovo riconfrontarci
specchiandoci dopo qualche altro anno


Posted by Picasa

domenica 27 settembre 2009

Fidenza(Pr)

Furgone,cinture e via per Fidenza...
Un salto in officina da Flavio a invertire le gomme,e con il suo pandino 4X4 nel frattempo a fare due passi nel centro di Fidenza.

Tornati in officina seguiamo Flavio a casa sua, Salsomaggiore ,dove incontriamo Irene che ci aspetta in balcone e per la prima volta il piccolo Mattia!



Un bel pranzo che finisce alle 17 (non male come orario!),una passeggiata in centro a Salso


in mezzo a vecchi straricchi e decadenti ,cena con pizza al taglio e partenza alla fine come sempre verso casa!

domenica 30 agosto 2009

Giordano e Letizia



Di matti ce ne sono tanti in giro ma questo li supera tutti!
Ciclista instancabile ci invita a fare qualche chilometro,spilamberto vignola una passeggiata.
Arrivati pero' a Marano Corina se lo sarebbe mangiato vivo!
Poi Letizia missile su ruote ha dato scuola a tutti...su e giù senza sosta con una bici che chiamarla bici è offesa alla scienza ciclistica!

mercoledì 26 agosto 2009

Piumazzo-Roma in vespa


Visualizzazione ingrandita della mappa

6 anni circa...dall'ultimo vero viaggio in vespa.
6 anni passati a rimandare,a non trovare il coraggio e a creare la scusa continua per non fare.
6 anni a girarci intorno a progettare, a farsi coraggio ma nulla.
Poi il terremoto che ha scosso tutto ,che ha cambiato le carte in tavola, gli equilibri.
E da aprile questa sensazione di stress,di panico continuo, questa assurda necessita' di ossigeno che alla fine ha portato a meta' luglio la nostra decisione...per superare tutto e farsi forza e ricaricarsi serviva qualcosa di elettrizzante, un tuffo nel passato, riprovare vecchie sensazioni,aria sul viso, sole sulla pelle, gallerie fredde , viaggi nel buio e sopratutto paesaggi da vivere con lentezza accompagnati dalla musica del sonnecchioso motore piaggio.
Ci abbiamo riflettuto molto.
Il mezzo con i suoi 25 anni sulle spalle e tutti quei chilometri(2 giri ormai del contachilometri)...forse era chiedere troppo.
Il compleanno di Elan proprio durante il nostro viaggio
I tanti km,il dubbio di farcela dopo tanti anni anche solo fisicamente...
Poi senza accorgecene la vespa ha cominciato a caricarsi di zaini, borse,pacchi ed elastici tutto intorno...
Il pieno e la partenza la mattina presto, alle 5...con il buio ed il fresco perchè il caldo del 10 agosto si sposa male con il 2 tempi raffredato ad aria.
Il coraggio per affrontare la rampa del garage nei primi metri del viaggio è nulla rispetto al coraggio provato dalla prima rotonda sotto casa fino a Siena...La vespa ha cominciato a tirarsi indietro, vecchia somara dalla prima rotonda,in mezzo al buio...non credeva che facevamo sul serio poi ci ha capito...le valigie , tutti quegli elastici...e nel momento che ha capito ha cominciato a fare capricci.
"siamo in tempo, Vio, torniamo indietro e prendiamo il furgone con le bici..."
"no, avevamo detto in Vespa e Vespa sia!"
E il suo coraggio contro i miei attacchi di angoscia ha avuto il sopravvento.
La vespa sebbene singhiozzasse a velocità bassa oltre i 60 si divertiva a scordarsi di farlo e volando l'A1 è corsa sotto le nostre gomme.
Prima colazione area servizio Barberino...i primi curiosi a farci domande...di vespe in autostrada ormai non se ne vedono piu'...tra complimenti e auguri una pedalata e via,superstrada per Siena direzione Grosseto.
Tra un singhiozzo e l'altro abbiamo raggiunto alle 8 passate Siena, dove una specie di centro Piaggio autorizzato ha provato a risolvere il problema...(Funziona cosi' : hanno il negozio con la scritta Piaggio e tutto il resto , poi pero' passano i problemi ad un signore anziano nascosto tra i capannoni...esperto "solo" di vespe ma sommerso di lavoro!) ci cambia la candela,sostituendo la ngk con la champion...a suo parere migliore...la prova, "macchè,s'affoga ai bassi...ma non rimanete per strada,la vespa non si ferma andate tranquilli..." insomma non aveva tempo di andare in profondità,la chiusura di agosto e i lavori da finire...un grande senso di solitudine e di angoscia,risaliamo e ripartiamo...un bel pieno e di nuovo superstrada cercando di non scendere mai sotto i 60 km orari per far finta che tutto vada bene...ogni salitona una scommessa...a costo di scalare marcia pian piano siamo arrivati altezza mare...sosta a grosseto.

grosseto

ora qui, forse un po' per la rabbia del problema meccanico, la stanchezza,il caldo afoso...ma a noi Grosseto non è piaciuta per nulla...

L'abbiamo girata a piedi,cercando di capirla...ma nulla...il carcere, l'ospedale, la fortezza chiusa, il parco tutto intorno in stato di abbandono.
un gelato a due gusti...2 euro,come in germania...tutto molto triste!
due foto giusto a testimonianza della sosta e via di nuovo verso sud...stavolta l'Aurelia, quella pazzia d'asfalto in mezzo a campeggi e pini...anche qui cercando di non scendere sotto i fatidici 60... sembriamo protagonisti di quel film del pullman con la bomba che non doveva rallentare sotto una certa velocità...pena l'esplosione e la morte dei passeggeri...la nostra pena: un semplice tartaglio ma molto fastidioso.
Comunque come promesso dal saggio meccanico arriviamo finalmente a Tarquinia.
La vespa sussultante si arrampica fino all'ufficio turistico, che ci indica vari bed & brekfast...qui qualcosa comincia a cambiare...
La fortuna gira dalla nostra parte...
Salire in vespa dentro Tarquinia saltando come grilli non è molto piacevole, quindi riuscire a beccare al primo colpo un bed&breackfast libero ,nel centro storico a basso costo e in pieno Agosto...una grande fortuna.
Scarichiamo tutto, lascio Viola a riposare e testardo riscendo dove da lontano salendo avevo visto una insegna PIAGGIO.
Infatti, sebbene chiuso per pausa pranzo il concessionario-officina Perugini sembra non fare ferie...aspetto le 15 assordato da migliaia di cicale che sono appollaiate sull'unico pino della strada sotto il quale decido di stare almeno al fresco... e finalmente entro.
Spiego il problema al gestore dell' officina...l'angoscia sale...le cause potrebbero essere varie, una cattiva carburazione(eppure per 10000 km ultimi non aveva dato problemi),mancanza di compressione,una aspirazione di aria da localizzare...comunque ottengo la vaga promessa di un occhiata (anche qui tanti lavori in sospeso e di conseguenza poco tempo disponibile),e senza molte speranze risalgo in albergo da Viola.

Tarquinia (la città morta)

Ci arrendiamo a due giorni interi a Tarquinia sperando che il Perugini risolva il problema.
Cominciamo dunque lo stesso pomeriggio dopo oltre 350 km ad esplorare la cittadina a piedi esaurendo completamente le energie .
Finalmente ci buttiamo esausti in una piccola osteria proprio vicino la piazza centrale,dove mangiamo tranquillamente seduti all'aperto, e anche bene.
Qui oltre a pizza, fettuccine con porcini,contorni e bruschette varie ci scoliamo 1 litro di acqua minerale e una bella brocca di acqua di fonte...a Tarquinia l'acqua esce dai rubinetti con un sapore buonissimo e ne approffittiamo!
Finito di mangiare la città muore tutta intorno , e noi piu' stanchi di lei ci dirigiamo verso il letto dove ci gustiamo un bel film di Sordi...con aria condizionata...purtroppo ...ma il caldo incombe!
La mattina successiva colazione,una corsa al vicino negozietto di alimentari per comperare il pranzo
e sempre a piedi in fretta alla necropoli...tombe, tombe e tombe,un continuo scendere sotto terra al fresco e buio e un risalire in superficie sotto il sole cocente!
Scorrono 2000 anni di pietra e pitture ,affreschi e tufo.
Due panini al formaggio all'ombra di un ulivo e partenza (a piedi) verso il cimitero della città.
Solitario e allegro di fotografie che ricordano i defunti , ma per nulla triste...e.. ventilato! Si stà bene!
Poi ritorno in centro, visita museo Etrusco, dove suona l'allarme della cripta perchè ci affacciamo troppo all'interno!
E che sara' mai! macchè ci guardano con sospetto e ci seguono fino all'uscita...altro giro per Tarquinia dove sembra che tutti hanno fretta che venga sera per chiudere e lasciarci soli!


Comunque la giornata è stata piena e decidiamo di rifocillarci nella stessa osteria del giorno prima...stesso tavolo, numero 12, stessa vista... poi la telefonata del meccanico ci conferma la consegna per la mattina dopo...la voce sembra non proprio soddisfatta!
Dopo cena a letto stavolta un film assurdo sui tornadi...lunghissimo e stupidissimo...che angoscia!
Passa anche questa notte
Colazione e carichi come muli ,per fortuna la strada è tutta in discesa, ci rechiamo in officina sperando bene!
E qui la bella notizia...il problema era dovuto ad un semplice filo che si innesta nella centralina che con le vibrazioni tendeva ad allentarsi...10 euro,spaghi ed elastici e finalmente ripartiamo direzione Roma con la Vespa che finalmente fila come l'olio...
Aurelia, Aurelia, poi litoranea e litoranea...prima sosta con passeggiata per sgranchirsi le ginocchia a Civitavecchia con pizza avanzata dal giorno prima... ,gelato a Santa Marinella



la dispoli, e finalmente Focene,Maccarese... la puzza di cocomeri e meloni abbandonati a migliaia sotto il sole , il vento caldissimo e feroce, l'incandescente pista dell'aereoporto, coccia di morto...l'arrivo è ormai per fortuna vicino.
Il caos di Fiumicino i sensi unici che obbligano a girare come in una giostra, il passare e ripassare dallo stesso punto piu' volte e ancora.
Il cartello "Ostia" finalmente, il seguirlo imboccando via dei Romagnoli,costeggiando la vecchia Breda, dove hanno costruito questo centro commerciale-cinema multi sala " super pacchiano ",i pini a farci ombra finalmente, l'aria di mare...guardando l'orologio ci accorgiamo che è presto e allora facciamo un salto in officina quadrifoglio ad Ostia a salutare i due fratelli Marco e Andrea. Finalmente due facce conosciute !
Il viaggio di andata di oltre 450 km è terminato,un buon caffè (lo scontrino?!!) due chiacchiere (siete pazzi...un viaggio cosi' lungo, ma come avete fatto...insomma la solita accoglienza!)e poi Casalbernocchi dove Giovanna e Tiziano

ci aspettano per darci le chiavi della nostra stanza che raggiungiamo stracarichi come due astronauti stanchi,facendo lo slalom tra centinaia di zanzare invisibili che banchettano per festeggiare il nostro arrivo.
Doccia, riposino e riaccesa la mula andiamo a cena da Giorgio , Arianna e l'erede prossimo, in arrivo!
Menu': pasta con sugo di melanzane,secondo di melanzane,peperoni,formaggio di capra (ricotta e caciotta) religiosamente prodotti da Celestino (papa' Giorgio) ,due chiacchiere, in terrazza,sovrastando i 5 tacchini nuovi di zecca,saluti e di nuovo in camera questa volta per un bel riposo!

Roma

La prima mattina la passiamo a visitare la basilica di San Paolo,sull'Ostiense.Lasciamo la Vespa vicino ad un chioschetto dove acquistiamo una bottiglietta di acqua minerale...il caldo già di mattina è soffocante, e per fortuna le strade sono praticamente deserte,al contrario ci chiediamo lo smog che effetto possa avere con queste temperature!
La chiesa appena entrati ci sovrasta con la sua immensità.

Altissima,spaziosissima,coloratissima,incolonnatissima!
E poi i bagni... marmi ovunque, musica celestiale e specchi! Fuori mendicanti piegati sotto il sole implorano pietà e dentro si piscia sull'oro...
Risaliamo a cavallo e prendendo sempre l'Ostiense arriviamo a Piramide,dove andiamo a visitare il cimitero acattolico.
Ormai praticamente a mezzogiorno nemmeno l'ombra dei secolari cipressi aiuta a respirare...soffochiamo nel silenzio tombale tra cicale, zanzare e raggi di luce.

Passeggiando tra i marmi un bel pezzo di pizza rosso e la stessa bottiglia di acqua ripetutamente riempita a tutte le fontanelle.
Cerchiamo la tomba di Gramsci.

Eccola li',qualcuno prima di noi ha lasciato un laccetto con una medaglietta di emergency!
Bello!
Due anziani ci chiedono (a noi) della sua vita e come è morto...
Passeggiamo per quasi due ore, primo pomeriggio ormai inoltrato, riprendiamo la vespa che sonnecchiosa all'ombra di fronte all'ingresso del cimitero aspettava, e partiamo verso l'ardeatina per visitare le catacombe di San Callisto.
Ci incolonniamo in mezzo a centinaia di turisti, veniamo divisi a seconda della lingua parlata da una specie di prete nazista (occhi azzurri, albino , biondissimo , senza espressione facciale e accento fortemente germanico). Il sole accompagna tutta la trafila,ogni mezzora qualcuno viene inghiottito dal budello che parte sotto i nostri piedi e finisce sotto roma,poi sbuca dalla parte opposta, avanti un altro gruppo. Tutto molto silenziosamente, molto rispettosamente.
Scendiamo finalmente anche noi, sotto è buio e freschissimo.
Lapidi arrampicate ovunque, mezzi nomi e mezze frasi lasciate ai posteri.
Spiegazioni veloci ci fanno attraversare un mondo sotteraneo scavato sotto la città.
Perdersi è impossibile, è tutto molto imbrigliato. I bivi sono chiusi con lucchettoni e porte di acciaio.
Rispuntiamo all' aperto, dove il sole continua a macerare.
Acqua, acqua ,acqua,corriamo sull'Appia e ci fermiamo alla fonte delle Capannelle...la stessa bottiglietta un bel pieno dalle fontanelle che sputano acqua fresca senza sosta, per noi è gratis...grazie!
Corsa di nuovo verso Roma, quartiere Tor Marancia, andiamo a salutare nonna e zia, prendiamo Diablo, una bella passeggiata di quasi un ora per un quartiere deserto, con questo mastodonte color paglia che sbuffa come un treno vecchio.
La sera direzione isola Tiberina, sfrecciando dentro il traffico della città che grazie alla nostra vecchia passiamo senza difficoltà. Ci lasciamo alle spalle migliaia di sguardi incolonnati e fumanti.Cercano tutti un posto. Roma si è data appuntamento tutta qui. Pochi superstiti ma che insieme formano una bella massa di gente e lamiere!I semafori sembrano occhi attenti. Diventano rossi appena il traffico si muove. tutto bloccato,tutto bloccato.
Lasciamo la vespa alle porte della zona pedonale, e ci inoltriamo nella folla che si ammassa lungo il tevere, dove una città di tende ha rivestito tutto.Ristoranti, negozi, pub, osterie, friggitorie,maghi e veggenti,cinema e mostre; e nel buio i ratti che aspettano pazienti di razziare tra gli abbondanti avanzi.


Un mondo di luci ricopre il fiume, si cammina per ore, senza soste, si passa nella vecchia trastevere. Sembra che qui nulla abbia fine, la fabbrica dei divertimenti travestita di tradizionalismo macina clienti.
Esausti e assetati torniamo in camera, godendoci gli ultimi chilometri notturni e freschi di un ostiense deserta.

Tivoli

Partenza per Tivoli, la mattina presto.
attraversiamo tutta Roma direzione tiburtina, evitando accuratamente il raccordo anulare...troppo caldo già alle prime ore. Saliamo per la vecchia statale, buche ovunque, evitiamo la collisione con un Ducato che ci stringe di fronte l'ingresso delle terme di Tivoli.Lo sorpassiamo,sguardo di scusa imbarazzato dal finestrino. Fa parte del gioco, per fortuna che andiamo sempre piano!
Ultimo salitone,il motore arranca divertendosi su due - tre mezzi tornanti. Tivoli ci sovrasta appollaiata , si avvicina. In centro leghiamo i caschi, prendiamo gli zaini e andiamo a visitare Villa D'este.
A fronte di un biglietto di 10 euro ci permettono di varcare l'ingresso modesto della villa. All'interno percorriamo corridoi affrescatissimi intervallati da diverse fontanelle freschissime, dove il calcare ha disegnato la sua storia. Raggiungiamo i giardini,





le fontane immense e le loro sculture. Alberi secolari ci proteggono da un sole ancora altissimo che tutto cuoce. Qui l'acqua parla e canta,



è tutto un rigoglio di fiori e siepi freschissime.
La immaginiamo senza turisti...vuota.


E' difficile ma ci proviamo. Camminiamo per diverse ore, usciamo ormai che fuori è tutto chiuso. Passeggiamo per il centro, l'unica pizzeria al taglio aperta fà la pizza piu' schifosa che abbiamo mai mangiato...senza pensare al costo. Troviamo una stupenda fonte di acqua potabile, riempiamo la solita bottiglietta, ci dirigiamo verso la vespa. Ormai è pomeriggio...ma la stanchezza vince! Nella piazza principale ci sono delle panche in marmo all'ombra. Sembrano letti!Ci sdraiamo uno sull'altro e sonnecchiamo almeno per una mezzoretta, mentre Tivoli gira in torno a noi. Ci svegliamo accaldatissimi, saliamo sulla Vespa sperando che tornando indietro l'aria ci rinfreschi. La tiburtina è peggio di un forno. L'aria calda sale dall' asfalto che avanza tra le buche che sembrano crateri,superiamo pochissimo traffico senza mai fermarci, a destra e sinistra i primi capannoni commerciali che ci indicano che siamo alle porte della città. Attraversiamo San Lorenzo, deserto quartiere di palazzoni vuoti. Tiburtina e tangenziale est, San Giovanni e fialmente Colombo...il caldo è sempre lo stesso pero', anche correndo verso il mare non cede. Doccia veloce in camera e cena con gli amici di Ostia. Questa tavolata è particolare...dopo 15 anni mi siedo accanto a Marco e Angelo...mancherebbe Valerio...alla prossima occasione! Mezzanotte,il fresco ci vede partire direzione ...letto e ci insegue lungo la stanza fino al cancello dove pochi metri prima spegniamo il motore che vuole solo riposo.

Ferragosto

Roma deserta, nel vero senso della parola.
A parte alcuni turisti non ci sono macchine.
La nostra Vespa è praticamente l'unico movimento d'aria sull' Ostiense.
Ci siamo solo noi!
Circo Massimo...vuoto
Colosseo ...vuoto
Colle Oppio idem!
Lasciamo la vespa proprio qui, visuale colosseo, c'è un bar solita colazione caffè e latte macchiato.
Zaini in spalla e cominciamo a camminare...Fori,altare della patria

via del corso,via Margutta (fantastica) ,Piazza del Popolo.

Qui io e Viola pranziamo con 20 euro scarsi...insalatoni, bruschette, acqua (quasi mi facevo fregare dalla pasta, ma... lei dice no per fortuna)...con le pance a cocomero e piu' assetati della partenza saliamo a villa borghese...il panorama di tetti che sovrastiamo è annegato in una foschia di cicale... ma sempre bellissimo...La luce è accecante.
Turisti pascolano tra gli alberi , alcuni noleggiano delle macchinine elettriche...altri delle macchinette a due ruote e un manubrio...oscillano pericolosamente e bisogna evitarli...ma andate a piedi no?
All'interno di Villa borghese ci perdiamo nell'ippodromo...forse l'unica zona senza alberi?
Un pakistano ci indica la via per piazza di Spagna (grazie Fratello!)...si scorda di dirci che la strada è lunga e che il sole non scherza!
Trinità dei monti lentamente arriva, la chiesa è quasi fresca, ma le panche sono piene di inglesi e tedeschi esausti...sembra una palestra(-soprattutto per me che mi devo coprire a ogni entrata in chiesa-io, Viola)
Scendiamo via Sistina fino a via Veneto dove consigliati da zia aspettiamo l'apertura della chiesa dei Cappuccini.
Un mondo di ossa, corpi smembrati e riutilizzati per creazione ossee.
La vita che finisce e messa alla luce, visibile la fine di noi tutti appesa lungo i muri,si scontra apertamente con la fede che la ospita.
Candelabri, statue,lampadari...infanti appesi al soffitto, tutto fatto di ossa.
Le orbite a migliaia ci scrutano vuote.
Riusciamo su via Veneto.
Caldo di nuovo.
Autobus che vanno e vengono semi-vuoti peggiorano la situazione!
risaliamo via Sistina e scendiamo in Piazza di Spagna.
Qui è un vero formicaio.
Non c'è posto per muoversi.
Il sole picchia ,ma non abbastanza si vede.
Fontana di Trevi...peggio ancora.
Qui si ritrovano i turisti di tutto il mondo?
L'acqua è bramata ma nessuno ci prova... vigili e poliziotti ovunque in mezzo la folla.
Troviamo una libreria a tre piani...comodi divanetti ci accolgono, e immersi nell'odore piu' bello quello della carta ci appisoliamo al fresco di un condizionatore testardo.
Compro Mucho Mojo di Lansdale...comincio a leggerlo lasciando Viola riposare.(io dormo di brutto, ho russato? scusate!)
La storia mi piace che vado avanti per mezz'ora.
Usciamo fuori e ci ributtiamo nella calca.
Attraversiamo la zona del quirinale,e sotto un sole messicano prendiamo due belle fette di cocomero...1 euro l'una!mezza!pazienza...o quelle o un probabile appiattimento sull'asfalto.
Siamo esausti.
Gli zuccheri freschi aiutano ma non resuscitano i morti.
Arriviamo alla Vespa...in pieno sole.
Stanchissimi andiamo di nuovo a prendere Diablo...una bella camminata di un ora, giusto per non perdere allenamento.
il quartiere è piu' vuoto e silenzioso della volta prima...se questo è possibile.
Serrande chiuse , acciaio incandesente che riflette sole ovunque.
Sembra di essere nel film il Sorpasso...solo che alzi gli occhi e non c'è una finestra aperta a pagarla oro.Nessuno ad affacciarsi al nostro passare.
Le macchine parcheggiate si contano sulle dita ...puoi parcheggiare un tir sotto casa di mia nonna.
Camminiamo seppelliti nel silenzio.
Viola boccheggia, io pure e il cane sbuffa.
Acqua?scordata.
Ci dirigiamo al parchetto di quartiere...due bambine trovano l'energia per romperci la pace.
Viola và in pizzeria(l'unica aperta di tutta Tor marancia!), e tra i tavolini deserti ordina 4 pizze d'asporto...una per favore piccola per una persona anziana..."a signo' le pizze so tutte uguali."
Diablo è stanco se no glielo avrei sguinzagliato tra i tavoli.
Prendiamo i 4 cartoni fumanti e andiamo da zia a cenare.
Dopo cena saluti e baci, carta nella carta e plastica nella plastica direzione Casalbernocchi.
Giorgio e Arianna vengono a prenderci perchè non abbiamo trovato benzinai aperti (quelli che lo sono non accettano il bancomat!) e con la loro Fiesta andiamo ad Ostia incontriamo Francesco, e camminiamo per una altra ora abbondante in cerca di una gelateria.


Porta portese


Dopo tanti anni finalmente torniamo a visitare lo storico mercato di Roma.
Notevolmente ridotto per ordinanze varie e naturalmente per il mese di agosto ci inoltriamo in questa lunga traversata.
C'è tutto.
Abbigliamento, accessori per la casa, pezzi di ricambio per macchine e moto, componenti elettrici, programmi e sistemi informatici, antiquariato.
Manca pero' il casino.
Gli stranieri che hanno acquistato la proprietà delle bancarelle strillano in romanaccio le varie offerte del giorno, ma nell'aria manca qualcosa.
Manca forse quella sensazione di rischio che rendeva porta portese magica.
Ora gli acquisti diventano quasi asettici,ci sono molti controlli ovunque.
Le dimensioni del mercato sono ridottissime.


Una volta per visitarlo ci voleva una giornata, ora in 3-4 ore ti ritrovi nel punto di partenza con un senso di vuoto.
non so, siamo usciti delusi...il ricordo di quasi 10 anni prima raccontava un mercato profondamente diverso, molto viscerale e umano.
Pazienza, anche questo ha ceduto all'appiattimento generale che tutto travolge ultimamente.
Di nuovo in Vespa, sosta per due foto all' ex mattatoio del Testaccio
dove tornando indietro due punk ci sorridono e ci urlano trascinando un carrello della spesa: "Ah Nanni Moretti"...:la vespa blu, il gran caldo, la libertà, ma anche il quartire la Garbatella così vicino e attraverso cui questi giorni siamo piu' volte passati...già ci puo' stare!
Arriviamo fino a Castel sant' Angelo costeggiando un lungo Tevere immobile.
Lasciamo la vespa lungo le mura del vaticano e proviamo ad avvicinarci al Cupolone... tirandoci acqua l'un l'altra dalle nostre bottigliette esauste.... bagnati! gli stranieri ci guardano....

una fila di gente parte dall'inizio del colonnato fino all'ingresso sotto un sole incredibile...una pazzia piu' lunga del nostro viaggio Piumazzo-Roma.Circa all'ingresso una guardia decide il numero dei visitatori da far passare con una flemma disarmante ...va bè, sarà per la prossima volta, ci dirigiamo verso piazza Navona,



due foto e poi campo de' Fiori, dove un solenne Giordano ci ombreggia.
Da lì strascicandoci per tornare inditero sotto il sole troviamo questa piccola bottega turca, unico occhio aperto nel lungo muro di vetrine morte.
Vendono migliaia di lampadari di tutte le dimensioni fatti di vetri coloratissimi a mosaici.Giusto perchè siamo in vespa ne compriamo uno da riportare a Piumazzo.
Viola:"lo sistemeremo tra i vestiti nella valigia"...sperando bene naturalmente.
Saliamo in Vespa, di nuovo passeggiata con Diablo dall' altra parte di Roma,questa volta nel parco della montagnola...caldo e sole, niente acqua, more rinsecchite e cane sbuffante...non male.
Salutiamo zia e nonna"su sta sedia me lasci,su stà sedia me ritrovi" definitivamente, ormai la nostra permanenza a roma lascia poco spazio per le passeggiate con il cane.
Cena di pizza napoletana con Giorgio, Arianna e Luca " pompiere " ,di passaggio in direzione Cuba, e ritorniamo in camera!

Verano

poteva mancare la visita ad uno dei piu' bei cimiteri d'europa?
sicuramente no, poi avevamo un conto in sospeso con un bisnonno perso ormai da 40 anni e che siamo anche riusciti a trovare.
.....zanzare a iosa....
all'interno del cimitero una bella litigata con un vigile che ci ha proibito di fare foto...il regolamento dice...boh!




Comunque un cactus per salutare Albertone piantato nel giardinetto davanti la sua tomba e via direzione stazione Termini dove lasciamo la vespa alla ricerca del mercato di piazza Vittorio

Nella nuova sede di questo troviamo le multietniche bancarelle che ora al coperto di cemento continuano la loro storica funzione di avvicinamento delle diverse culture alimentari di questo pianeta.
Frutta e verdure sconosciuti strabordano dagli scaffali, lingue sconosciute attraversano il mercato.
gli isolati attorno la stazione sono tutto China.... e i romani?
Qualche signora anziana del quartiere fa la spesa perfettamente integrata, e questo ci fa molto piacere.

Usciamo dalla confusione per buttarci in via Merulana, nel passaggio da Piazza Vittorio ci scontriamo con un balcano che ci "sermona" il suo cattolicissimo e confusissimo modo di pensarla alla slava dentro Roma... ci comunica qualcosa in cui forse nemmeno lui crede, ma è caloroso... non commentiamo e ci portiamo via anche quel pezzo del suo bagaglio di uomo di strada e .... ringraziamo eccoci via Merulana

dove pranziamo arabo e indiano vicino la chiesa di Santa Maria Maggiore.




Un bel riso con verdure, salsa yoghurt,e un bel the caldo alla menta...
Qualche passo poi nella grande chiesa e finalmente ritorno alla vespa direzione trastevere, dove ceniamo,prendiamo un bel gelato e un buon caffè.
Poi di nuovo in vespa fino Castel sant' Angelo a girare per bancarelle di libri nuovi e usati.Qui parcheggiamo accanto ad altre due vespe una targata Li e una Ct... qualche pazzo come noi?
Le lasciamo chiacchierare per 2 ore, poi in cerca di un benzinaio giriamo tutto il perimetro dello stato del vaticano.
Qui il fresco, il traffico leggermente piu' vivace dei giorni passati ,il buio tutto spiega che la vacanza sta per finire,ma godiamo di questa ultima passeggiata dentro Roma prima della partenza.In vespa la città torna antica, tutto risulta piu' vivibile e piu' semplice, leggero,
i semafori durano di meno, il traffico sembra meno opprimente.
Unico nemico duro a morire le buche, sempre in agguato.
Dalle mura del vaticano saliamo al gianicolo e da lì sulla portuense, la gianicolense e giu' fino a via marconi.
Poi ci lasciamo alle spalle la città per dirigerci verso l'ostiense.

Ultimo giorno

Prima tappa officina Quadrifoglio dei famosi alfisti f.lli Persico.
Qui Marco mi sistema in modo definitivo i fili della centralina prima di affrontare il lungo viaggio di ritorno che secondo piani non prevede tappe.
Ultimi saluti baci e poi andiamo a cercare Nima, con il quale a piedi riattraversiamo Ostia avanti e indietro perdendoci in chiacchiere che da anni non facciamo piu'.Ultimi aggiornamenti e testimonianze sull'Iran da parte sua e sul terremoto da parte nostra.
Una foto ricordo e ormai abbastanza stanchi di una settimana intensa, affrontiamo per l'ultima volta il viaggio verso la nostra camera, riallestiamo la vespa con elastici e valigie per l'indomani, mangiamo un'ultima pizza con giorgio, arianna e alcuni amici loro del villaggio Giano.
Buona la pizza,ma troppa la stanchezza...
Un in bocca al lupo ad Arianna che rivedremo solo dopo il parto...e a Giorgio e ai suoi 5 tacchini.


Ritorno


Ore 5, alba.
Accendiamo la vespa pochi metri oltre casa di Giovanna, silenziosi ripartiamo come siamo arrivati.
L'Ostiense fino a Roma scorre vuota e buia, la Piramide, l'aventino, poi il Tevere.
A Piazza Mazzini una bella colazione, Roma intorno comincia a svegliarsi, il bar si riempe in pochi minuti.Fuggiamo, vogliamo ricordarci strade vuote silenziose,spazi immensi con semafori lampeggianti a far luce.
Settebagni, entriamo sulla A1, un bel pieno direzione Firenze.


Montepulciano


Le intenzioni erano buone...un bel viaggio senza lasciare l'autostrada...ma io e Viola e la nostra curiosità! come al solito non riusciamo a frenarci...usciamo a Chiusi, e prendiamo la statale in direzione Montepulciano.
E' piu' forte di noi.
Da quando abbiamo la vespa ogni viaggio è stato così...improvvisazione, scordiamo le mappe e le tappe e tutto viene rimesso in discussione da un cartello segnaletico che attira la nostra attenzione.
Senza accorgercene il manubrio è dalla parte opposta di dove c'eravamo preposti di andare... perdiamo spesso la rotta, ci vuole coraggio ma il farlo porta sempre grandi soddisfazioni... e così per Montepulciano che si è rilevata una bella sorpresa di tufo vino e formaggi.






Un po' mordi e fuggi, ma comunque una bella passeggiata.
Risaliamo in vespa alle 14...ora qui cominciano i problemi.
Alle prime curve ci rendiamo conto del caldo che Montepulciano tra le sue viuzze aveva momentaneamente nascosto...
Arriviamo ad Arezzo completamente esausti e assetati...la super strada che collega la città all'autostrada è una lingua di asfalto rovente che sfreccia noiosa tra capannoni incandescenti, stazioni di servizio e centri commerciali...niente aiuta a distrarci dal caldo e dalla luce del sole troppo forte.
Entriamo in autostrada con la vespa praticamente in fiamme. L'autostrada è un serpente di asfalto rovente,che ci sputa fiamme sulle gambe, le macchine ci superano controvoglia, alcuni bambini durante il sorpasso ci guardano dai loro vetri condizionati come da dentro degli acquari...
Forse stavolta abbiamo fatto male i calcoli davvero.
Ci facciamo tutte le stazioni di servizio, fino Firenze nord. Qualche nostalgico come al solito ci fa compagnia facendoci gli auguri per il proseguimento del nostro viaggio, qualcuno lo rincontriamo anche alla stazione successiva, e qualcuno addirittura lo superiamo nel tratto appenninico dove ci muoviamo piu' agilmente delle macchine incolonnate e accaldate.
Un bel pieno di acqua sperando invano che l'appennino sia piu' fresco, ma anche lì sembra abbiano scordato il rubinetto dell' ossigeno chiuso.
L'umidità a Barberino è pazzesca.
Ci dondoliamo storditi in questo serpente di traffico, cercando di non sforzare il motore che il peso trasportato ed il caldo e la salita sembrano voler a tutti i costi fermare...l'incubo grippaggio da calore ci accompagna testardo ma noi piu' testardi ancora arriviamo sul passo e di fronte a noi si apre l'Emilia Romagna.
Gli ultimi chilometri ,uscita Barberino e l'eterna discesa fino a Casalecchio, poi Zona Barca, un saluto ad Elan, via Emilia, Anzola, un saluto a Corina e finalmente casa... anzi garage, freddo, buio, silenzioso.
Non abbiamo nemmeno la forza di aprire la serranda...troppo stanchi.Lasciamo la vespa nel corridoio garage a raffredarsi da questa odissea, smontiamo borse e zaini e pacchi e lentamente saliamo a piedi fino a casa.

Ringraziamenti


Il viaggio non è stato preparato con grande anticipo , comunque la vespa in precedenza è stata sottoposta a piccoli interventi che hanno permesso in gran parte di partire relativamente tranquilli.
A parte naturalmente il filo della centralina che comunque non ci ha proibito di raggiungere Tarquinia,ma anzi ci ha obbligato a correre per arrivarci, il resto ha tenuto botta, e di questo dobbiamo ringraziare Robby il nostro meccanico di Bazzano... non ha sito, non ha nulla, è un casinaro incredibile ma ha sempre riparato tutto...
poi grazie a mio padre... se le frecce hanno funzionato bene per tutta Roma e nessuno c'ha centrato è grazie alla sua saldatura che ha retto per 1500 km.
Poi grazie al vecchio professionista di Siena, che comunque ci ha incoraggiato a proseguire il viaggio,a Perugini che ha risolto il problema al volo, e naturalmente grazie a Marco che a Ostia ha definitivamente risolto il problema.
Ai nonni che ci hanno tenuto le nostre piccole bestiole!
Poi grazie al coraggio di Viola che il viaggio l'ha preteso a tutti i costi (anche per me) , per fortuna, e infine alla nostra cara vecchia vespa, che alla fine con l'età e i chilometri che ha tutto sommato alla fine questo grande viaggio ce l'ha permesso con 4 soldi , regalandoci l'ennesima grande soddisfazione del ritorno a casa dopo 1500 km senza praticamente grandi problemi se non un piccolo capriccio che in un guazzabuglio di fili cotti e trasudi d'olio ci puo' pure stare alla fine...o no?